Cosa sono i gas tecnici

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I gas tecnici sono largamente utilizzati in tutti i settori dell’industria, dall’alimentare all’automobilistico, dalla siderurgia al trattamento delle acque. Anche le loro funzioni sono le più varie: servono infatti per il funzionamento di apparecchiature, per il raffreddamento, per la conservazione, per il lavoro in atmosfere inerti, per la saldatura, come reagenti di reazioni chimiche. Accanto ai gas tecnici, vi sono i cosiddetti gas speciali che vengono utilizzati da un’ampia gamma di settori industriali come intermedi di lavorazione. Inoltre, assumono un’importanza sempre più crescente i gas medicinali, impiegati sia per uso terapeutico che diagnostico. Complessivamente, il settore fattura circa 1 miliardo di euro. Profilo delle imprese Il settore è caratterizzato dalla presenza di grandi imprese multinazionali. Infatti, i processi di razionalizzazione produttiva e commerciale finalizzati al contenimento dei costi e la necessità di centri di ricerca e sviluppo che consentano l’individuazione di nuove applicazioni tecnologiche richiedono la presenza di investimenti cospicui, difficilmente affrontabili dalle piccole imprese. Vi sono tuttavia un certo numero di aziende che operano a livello locale con piccoli impianti di produzione o attraverso attività di riempimento e vendita dei prodotti (la cosiddetta produzione secondaria). Negli ultimi anni, con la forte crescita del settore dei gas medicinali, alcune imprese hanno creato al proprio interno nuove divisioni dedicate, mentre altre hanno costituito nuove società ad hoc al fine di poter seguire da vicino le peculiarità di tale settore. Esso comporta infatti l’approfondimento di tematiche più tipiche dell’industria farmaceutica,sebbene continui a prevalere una forte valenza tecnica e ingegneristica negli ambiti di produzione e distribuzione. Il mercato di riferimento è quello nazionale, essendo l’interscambio con l’estero (fatta eccezione per l’argon) assolutamente irrilevante. Tipologie processi/prodotti La principale fase produttiva è quella legata al processo di frazionamento dell’aria. L’aria viene separata per distillazione nelle sue componenti principali (azoto, ossigeno e argon) attraverso un processo molto oneroso e sofisticato. Tali gas industriali sono stoccati e forniti, a seconda delle caratteristiche d’impiego e delle quantità richieste, in fase gassosa (in bombola o gasdotto) o in fase liquida e con diversi gradi di purezza. Altri prodotti tipici del settore sono: acetilene (C2H2), anidride solforosa (SO2), biossido di carbonio (CO2), cloro (CI2), elio (He), gas rari, gas speciali, idrofluorocarburi, idrogeno (H2), miscele di gas, ossigeno (O2), protossido di azoto (N2O). Fra questi, l’idrogeno viene solitamente prodotto attraverso un processo di reforming del metano, mentre il protossido di azoto viene prodotto da un processo strettamente chimico, a partire dal nitrato di ammonio. L’anidride carbonica, oltre che recuperata da processi di combustione chimica, può essere estratta da pozzi naturali. Le imprese del settore si propongono quali partner dei propri clienti nella ricerca delle soluzioni tecnologiche e di servizio in grado di garantire vantaggi quali maggiore produttività, sicurezza operativa, rispetto per l’ambiente, qualità del prodotto e ottimizzazione delle risorse produttive. In questo senso, sono particolarmente importanti lo sviluppo di nuove applicazioni per i prodotti già esistenti e il servizio alla clientela. Addetti e opportunità per i laureati chimici Il settore occupa oltre 3500 addetti. Il processo per l’ottenimento dei gas tecnici è tipicamente fisico. Le problematiche da affrontare hanno carattere “tecnologico-chimico” più che chimico in senso stretto. Ne consegue che il settore  tende a prediligere i laureati in ingegneria chimica, piuttosto che quelli in chimica o chimica industriale. I neo assunti diventano spesso ingegneri di processo. D’altro canto alcune società, oltre a fornire i gas tecnici, si occupano anche della costruzione e della vendita di impianti. Tali imprese richiedono anche ingegneri chimici da destinare alla progettazione degli impianti. Ulteriori aree altamente strategiche in cui vi è spazio per gli ingegneri chimici sono quelle della sicurezza, del controllo qualità e della gestione ambientale. In tali ambiti, assumono pari importanza la conoscenza delle normative e la gestione “sul campo”. I laureati in chimica e chimica industriale trovano invece opportunità di inserimento nell’area di ricerca e sviluppo di nuove applicazioni. Allo stato attuale, un ambito particolarmente fertile è quello della ricerca di nuovi utilizzi dell’idrogeno. Una nuova opportunità di sbocco nel settore si è ora aperta anche per i laureati in farmacia, come QP (Qualified Person) nella produzione di gas medicinali. Un aspetto, forse non scontato, da tenere presente, è che il percorso di carriera spesso porta gli elementi più brillanti a passare da aree funzionali caratterizzate da mansioni a stretto contenuto chimico ad altre quali le vendite o l’assistenza alla clientela (fino ad arrivare alle posizioni di maggiore prestigio) che, pur richiedendo competenze e capacità diverse, necessitano della conoscenza della chimica. Per saperne di più Assogastecnici è l’Associazione nazionale delle imprese produttrici di Gas Tecnici, Speciali e Medicinali. Fanno parte dell’Associazione 24 aziende che rappresentano circa il 95% dell’intero settore in termini di fatturato. www.assogastecnici.it